All’Istituto Italiano di Cultura, Simone Bemporad ha discusso con Mario Calvo Platero, presidente del GEI, e Fabio Finotti, direttore dell’IIC, il progetto di Generali per la riqualificazione dell’enorme edificio in Piazza San Marco
New York, 10 Marzo 2023-“Ripensare piazza San Marco” è il tema affrontato all’Istituto Italiano di Cultura di New York da Simone Bemporad, Group Chief Communications & Public Affairs Officer per Assicurazioni Generali, il giornalista, presidente del GEI e della Palazzo Strozzi Foundation USA Mario Calvo Platero e il direttore dell’IIC Fabio Finotti.
Lo stimolo arriva dal progetto portato avanti da Assicurazioni Generali per ridare vita alle Procuratie Vecchie, l’immenso edificio che circonda Piazza San Marco per 152 metri, dalla Torre dell’Orologio verso l’Ala Napoleonica, con un portico di 50 arcate cui corrispondono le 100 finestre dei due piani superiori.
“L’idea nasce dal lavoro commissionato da Generali allo studio David Chipperfield Architects Milano nel 2017 – racconta Platero nell’introduzione – dopo aver ottenuto a gennaio 2019 l’autorizzazione da parte della Soprintendenza di Venezia. Simone Bemporad è stato uno dei promotori dell’iniziativa: ha vissuto a lungo in America, tra Washington e New York, e lì ha compreso e fatto proprio lo spirito d’iniziativa americano”.
Un piano monumentale e di straordinaria importanza per la città, che ogni anno accoglie quasi 30 milioni di turisti. “Abbiamo restaurato il primo e il secondo piano – racconta Bemporad – Le Procuratie Vecchie sono un’opera dall’architetto Bartolomeo Bon risalente al 1500. Per troppo tempo sono state vuote e inutilizzate, mentre oggi, grazie al nuovo progetto, il palazzo è aperto al pubblico”.
Un lavoro estremamente attento al rispetto della tradizione e della storia, quello finanziato da Assicurazioni Generali e messo nero su bianco in un libro illustrato presentato all’Istituto, che ha recuperato materiali originali veneziani e lavorazioni tradizionali, coinvolgendo aziende specializzate e artigiani locali. “Un esempio? I pavimenti realizzati in terrazzo alla veneziana e pastellone”.
Un complesso che comprende circa 12.400 metri quadrati di superficie lorda che verrà ora utilizzata per esposizioni, congressi, e visite guidate.
“La prima volta che ho pensato a questo progetto era il 2014 – continua Bemporad – e quando lo spiegavo le persone mi sorridevano come fossi pazzo, però ero convinto che un palazzo del genere tenuto vuoto al centro di Venezia fosse un crimine. È stato un lavoro immenso, perché come tutti sanno Venezia non è una città come le altre. Abbiamo dovuto fare importanti lavori di ristrutturazione, ma lì i materiali non arrivano con le gru o i camion. Bisogna portarli con le barche e a mano e sopratutto, essendo un palazzo rinascimentale, non potevamo metterci le mani in modo troppo aggressivo”.
Un’opera d’arte architettonica con la quale, ricorda il direttore Finotti, “i romani volevano portare Roma a Venezia”.
“Il progetto rientra nella visione più ampia del recupero dell’intera area Marciana, di cui con orgoglio e passione ci siamo fatti promotori – hanno dichiarato a lavori ultimati il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola e il CEO del gruppo Philippe Donnet – e favorirà nuove opportunità di sviluppo per la città. Un particolare ringraziamento va a tutte le autorità con cui abbiamo dialogato in questi mesi, Soprintendenza e Comune di Venezia in particolare, per avere supportato l’avvio di questo progetto”.
Nicola Corradi (La Voce di New York)