New York, 11 settembre 2018 – La nuova Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite, Ambasciatrice Mariangela Zappia, è stata premiata oggi con il “GEI Friendship Award” nel corso di una colazione data in suo onore dal GEI – Gruppo Esponenti Italiani.
Al termine della colazione, il presidente del GEI, Lucio Caputo ha presentato l’illustre ospite al qualificato pubblico presente e le ha consegnato, a nome del Gruppo Esponenti Italiani, il prestigioso premio.
Dopo aver conseguito, nel 1981, la Laurea in Scienze Politiche e seguito un corso di specializzazione in studi diplomatici presso l’Università di Firenze, l’Amb. Zappia ha iniziato, nel 1983, la carriera diplomatica presso il Ministero degli Affari Esteri. Dal 1986 al 1990 ha quindi prestato servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Dakar, assumendo nel 1990 ha il ruolo di console aggiunto presso il Consolato Generale d’Italia a New York.
Rientrata a Roma, dal 1994 al 1997 si è occupata delle relazioni con la stampa ed è stata portavoce del Ministro degli Affari Esteri. Nel 1997, è andata all’Ambasciata d’Italia Brussels dove si è occupata della NATO e della “media task-force” durante il conflitto nel Kosovo ritornando, nel 2000, a New York presso la Missione Permanente italiana presso le Nazioni Unite.
Nel 2007, l’Ambasciatrice Zappia è stata incaricata del “Mediterranean, Middle East and Balkans Department for Development Cooperation” del Ministero degli Affari Estri e successivamente è stata prima Ministro Plenipotenziario presso la Missione Permanente Italiana all’ONU e presso le altre Organizzazioni Internazionali a Geneva e dal 2011 al 2014, a capo della European Union Delegation presso le Nazioni Unite e presso le altre Organizzazioni Internazionali a Geneva.
Nel 2014, l’Ambasciatrice Zappia è stata nominata Rappresentante Permanente Italiana presso la NATO a Brussels. Rientrata a Roma è stata, dal 2016 al 2018, Consigliere Diplomatico, e G7-G20, Sherpa del Primo Ministro.
Dopo aver ricordato la lunga amicizia con l’Ambasciatrice, Caputo si è vivamente congratulato per il nuovo importante incarico presso le Nazioni Unite. Per anni l’Ambasciatrice Zappia è stata, ha detto il presidente del GEI, un eccezionale leader in un settore ancora ampiamente dominato dagli uomini, e molti dei traguardi che ha conquistato sono storici. È stata la prima donna ad essere nominata Ambasciatore Italiano alla NATO, è stata la prima donna ad essere nominata Ambasciatore Italiano alle Nazioni Unite ed è stata la prima donna ad essere stata consigliere diplomatico di tre Primi Ministri italiani.
In riconoscimento di tutti questi successi, ha concluso Caputo fra gli applausi dei presenti, sono onorato di presentare, a nome del GEI, all’Ambasciatrice Mariangela Zappia il “GEI Friendship Award” (vedi foto).
Da parte sua, l’Amb. Zappia, dopo aver vivamente ringraziato il presidente Caputo ed il GEI per il prestigioso premio assegnatogli, ha brevemente parlato dell’impegnativo compito che svolgerà quale Rappresentante Italiano presso le Nazioni Unite ove fra breve si aprirà l’assemblea annuale che vedrà anche la presenza e gli interventi del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Affari Esteri.
In particolare, rispondendo ad una delle domande dei giornalisti presenti l’Amb. Zappia ha detto che l’Italia è rimasta delusa dalle parole ingiuste del nuovo Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Michelle Bachelet sottolineando che questo non è il modo di riconoscere il lavoro che l’Italia ha svolto sul fenomeno della migrazione.
L’Ambasciatrice ha anche ricordato il periodo passato a Ginevra quando a occupare il ruolo dell’Alto Commissario per i Rifugiati era proprio il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres che “ha sempre presentato con forza l’Italia come esempio da seguire”.
Numerosi e qualificati ospiti che includevano VIP, esponenti del mondo imprenditoriale ed rappresentanti dei media, hanno preso parte all’incontro tenutosi nell’Atrium Room del noto Ristorante Il Gattopardo di Manhattan .
Fra questi: il Console Generale, Ministro Francesco Genuardi, l’Ambasciatore Stefano Stefanile, il Rappresentante della Banca d’Italia, Giovanni Majnoni, il Rappresentante Italiano presso il Fondo Monetario Internazionale, Alessandro Leipold, il Direttore I.P. del MoMa, Jay Levenson, e l’Ambasciatore Daniele Bodini, e poi ancora: Alessia Antinori (Marchesi Antinori), Steve Acunto (CINN), Luca Balestra e Giuseppe Morisi (Unicredito), Annie Borello Fiorilla di Santa Croce (Studio Fox Horan & Camerini ) Giuseppe Brusa (GC Consultants), Giorgio Caputo (JOHCM USA), Gisella L. Caroti (Herzfeld & Rubin), Joseph Cozza (Marriott International), Cecilia DeAngelis e Olivia Ribbe (Marriott), Francesco De Angelis (ASILM), Frank Desiderio (Studio GDLSK), Kimberly Fry (IWFI), Giorgio Gallenzi (Studio Rinaldi), Gianluca Galletto (Smart City), Joel Goldowsky (Emirates), Nicolas Gravante Jr. (Studio Boies, Schiller & Flexner), Joseph Guccione (Freeh Group), Heghan Hagberg (BCIU), Luciano Moresco (Luciano Moresco Co.), Hon. Eugene Nardelli (Studio Boies, Schiller & Flexner), Berardo Paradiso (IACE), Cristiana Pegoraro (Narnia Art Academy), Giovanni Pellerito (GP Communications), Joseph Perella (Perella Weinberg), Diego Rodinò di Miglione (Cushman & Wakefield), Alessandra Rotondi (Givenchy Saks), Stefano Schiavello (Deloitte), Giovanni Spinelli (Studio Pavia & Harcourt), Enzo Viscusi (ENI), Francesco Vittori Antisari (Herzfed & Rubin).
Inoltre per la Rappresentanza Permanente Italiana presso le Nazioni Unite, il Generale Gabriele Failla, il Colonnello Luigi Viel e il capo dell’Ufficio Stampa Ilaria Ragnoni, e per il Consolato i Consoli Silvia Limoncini, Isabella Periotto e Chiara Saulle.
Fra i giornalisti: Alessandra Baldini (Ansa /Onu Italia), Riccardo Barlaan e Marco Valsania (Il Sole 24 ORE), Serena Di Ronza, Gina Di Meo e Valeria Robecco (ANSA), Andrea Fiano (Global Finance Magazine), Francesca Forcella (Mediaset), Massimo Gaggi (Corriere della Sera), Francesca Leoni (RAI Radio 1), Paolo Mastrolilli (La Stampa), Giovanna Pancheri (Skytv), Giampaolo Pioli (Quotidiano Nazionale), Vito Racanelli (Barron’s) e Francesco Semprini (La Stampa).
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