Skip links
Mario Platero e Giuliano Amato (foto di Terry Sanders)

Giuliano Amato al GEI: “Meloni fa la moderata, ma il problema sono le radici”

L’ex Presidente del Consiglio ha anche parlato del voto degli italiani all’estero definito “nonsense”

“Il centrodestra di oggi non è estremo come molti si aspettavano. È una coalizione più mainstream e certamente lontana dalla destra tradizionalista che vediamo ad esempio in Florida. Il problema di Giorgia Meloni? Le radici”.

Questo il commento sull’attuale governo di Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio e della Corte Costituzionale intervenuto oggi al Gruppo Esponenti Italiani in una conversazione con Mario Platero.

“Mi domando se avrà la forza e la volontà di prendere le distanze dal fascismo che, come ha ricordato il presidente Mattarella in visita ad Auschwitz, è stato complice del nazismo. Già Gianfranco Fini aveva iniziato questo processo dicendo che il fascismo era il male assoluto, quindi non dovrebbe essere impossibile per lei completarlo”.

L’ex premier al Raquet&Tennis Club ha parlato anche dell’opposizione, interrogato sulla figura di Elly Schlein e la sua influenza su un Partito Democratico in crisi di consensi. “Il PD ha un vizio di fondo: ha perso la sua struttura. Quando facevo politica io ero abituato a discutere con i compagni di ciò che accadeva sul territorio: facevamo incontri continui e parlavamo con i cittadini, perché la popolazione aveva davvero la possibilità, attraverso i loro rappresentanti, di prendere parte alla politica nazionale. Oggi questa cosa non accade più: i leader non ascoltano gli italiani ma i comunicatori, che fanno loro da intermediari”.

E a proposito di comunicazione, cosa ne pensa della vignetta pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano? “È una questione di buon gusto, ma non sono sorpreso. La privacy delle figure pubbliche è vicina allo zero nel nostro paese ed è una regola generalmente comune ai paesi democratici. È interesse pubblico anche sapere cosa fanno nella vita privata e ci sono chiare connessioni tra l’attività come figura pubblica e la vita privata”.

Un riferimento poi al Caso Artem Usa e alle parole del ministro della giustizia Carlo Nordio, che ha dichiarato di non avere competenza sui provvedimenti giurisdizionali presi dalla Corte: “Uno dei pilastri della rule of law è l’indipendenza della magistratura. Se mi chiedete in linea di principio se un ministro della giustizia abbia ragione o meno nel dire ‘non posso interferire con le decisioni della corte’, io penso ‘Dio salvi il ministro della giustizia finchè pensa questo e non l’opposto’”.

Amato ha infine parlato al voto degli italiani dall’estero, partendo dalla contraddizione per cui, pur essendo cittadini dell’UE, non possano votare alle elezioni europee. “Il voto degli italiani all’estero è nonsense – ha detto l’ex Premier – com’è possibile, anche durante le politiche, eleggere un rappresentante che da solo deve coprire un continente intero? Come farà ad avere contatti con le persone da cui ha preso i voti, ascoltare i loro problemi e cercare di risolverli? È impossibile. Le problematiche sono moltissime”.

Articolo a cura de La Voce di New York
https://lavocedinewyork.com/new-york/2023/04/20/giuliano-amato-al-gei-meloni-fa-la-moderata-ma-il-problema-sono-le-radici/